I taccuini di Tarrou – 370

Cristina mi ha spiegato, durante il nostro ultimo incontro, che ciò che le pesa di più, del suo maledetto lavoro, non è vendere il proprio corpo, ma vendere il proprio tempo, dunque la propria vita. Deve essere reperibile dalla mattina alla sera, Cristina, per poter guadagnare il più possibile, e quando è a lavoro non riesce a concentrarsi su nient’altro, neanche durante le lunghe attese. È come se precipitasse in una sorta di oblio che la assorbe completamente, succhiandole il tempo e la vita.

Cristina scriveva, ma ha smesso da quando è in Italia e ha iniziato a fare questo lavoro. Non ce la fa a scrivere, in queste condizioni. Non ce la fa a fare niente. Per questo motivo non comprende e non accetta che una donna possa fare questo mestiere per anni, come se fosse un mestiere qualunque. È ancora viva, Cristina. Le sue parole lo dimostrano. Ma io temo che a lungo andare possa inaridirsi e cedere a questa non-vita. Appare sicura di sé, determinata, ma che ne sarà di lei tra sei mesi, tra un anno? Un cambiamento in lei, da quando l’ho vista la prima volta, oramai sei mesi fa, c’è già stato, e non è un cambiamento positivo, anche se non saprei descriverlo. È come se, in fondo, senza esserne pienamente consapevole, si fosse adattata a questa condizione, e il passo successivo all’adattamento è la rassegnazione.

Mi piacerebbe incontrarla fuori da quella stanzetta illuminata di rosa per parlare con lei di queste cose. Mi piacerebbe che mi raccontasse la sua storia, per poterla scrivere. Ma anche così, una traccia di Cristina resterà comunque, ed è forse questo l’unico merito dei miei taccuini, altrimenti perfettamente inutili, come tutto ciò che ho scritto, e detto, e fatto nella mia vita.

I taccuini di Tarrou. Un altro anno di resistenza , , , , , ,

Informazioni su Simone Germini

Classe 1989, dopo il diploma di liceo scientifico mi iscrivo alla facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, dove mi laureo nel luglio del 2015 con la tesi «Figlie della crisi. I personaggi femminili di Heinrich von Kleist», pubblicata sulla rivista «Le rotte - Il porto di Toledo». Sempre presso lo stesso ateneo, nel settembre del 2017, conseguo la laurea magistrale in Filologia Moderna, con la tesi «Con le parole guerra alle parole. Linguaggio e scrittura in Carlo Michelstaedter». Dal 2012 al 2018 sono stato caporedattore del blog «Freemaninrealworld». Insieme con Lorenzo Pica, Raffaele Rogaia e Marco Zindato ho fondato il sito iMalpensanti.it. Sul blog «Bazzecole» i maldestri tentativi di scrittura creativa. Per info e contatti simonegermini@yahoo.com.

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